Negli ultimi anni Enrico Rava ha spinto l’acceleratore su alcune situazioni particolarmente raccolte e intimiste (come il duo con Fred Hersch), su collaborazioni speciali come quella con Joe Lovano o sulla Special Edition, sorta di formazione ‘antologica’ dei suoi partner storici e recenti. In tutto questo elaborare nuove combinazioni musicali, il quintetto è rimasto comunque l’organico fondamentale dell’attività del trombettista triestino, tanto da assumere innumerevoli varianti per dare sempre nuova linfa alla strumentazione: al Quintet ufficiale nel corso del tempo si sono affiancati l’Under 21, il New Generation, il Rava Tribe, l’US Quintet. Dopo svariati ‘colpi’ musicali andati a segno, Enrico Rava ancora una volta ha messo la palla al centro, pronto per un nuovo calcio d’inizio: quello dei Fearless Five, un quintetto in ampia parte alimentato dall’energia di giovani talenti del jazz nazionale (Matteo Paggi, Francesco Ponticelli ed Evita Polidoro) con in più la mano esperta del chitarrista Roberto Cecchetto. Ne sortisce un quintetto forte dell’esuberanza e la freschezza della gioventù: anagrafica per i partner del grande trombettista, di spirito per Rava, che all’età di ottantaquattro anni è ancora un leader indomito che non pare certo intenzionato ad adagiarsi su cliché né sulla ripetizione di repertori e formazioni di routine. Atteggiamento quanto mai apprezzabile da parte di un musicista che nella sua carriera ha accumulato collaborazioni, riconoscimenti ed esperienze tra le più gratificanti che un artista possa desiderare.