Il Teatro

Una particolarità costruttiva connota l’edificio ovvero la presenza di tre distinti accessi: uno da viale XX Settembre, uno da piazza Garibaldi attraverso galleria Carani, ed infine l’ingresso su via Mazzini; tale peculiarità connette lo spazio teatrale ponendolo in stretta relazione al cuore del centro cittadino; la vasta sala ha un aspetto assai semplice e lineare, presenta una pianta a ferro di cavallo con due ordini di gallerie piuttosto ampie; al centro del soffitto è posta una singolare cupola apribile ed un monumentale lampadario collocato del 1974 di manifattura muranese. Inizialmente adibito prevalentemente alle proiezioni cinematografiche, fin dal 1931 ha spitato spettacoli teatrali, opere liriche, operette e varietà; nel 1931 il Carani vanta una media di 300 spettatori al giorno e dà inizio ad una spietata concorrenza con l’altra sala teatrale presente all’epoca a Sassuolo, il Politeama, che cesserà l’attività per divenire Casa del fascio.
Una particolarità costruttiva connota l’edificio ovvero la presenza di tre distinti accessi: uno da viale XX Settembre, uno da piazza Garibaldi attraverso galleria Carani, ed infine l’ingresso su via Mazzini; tale peculiarità connette lo spazio teatrale ponendolo in stretta relazione al cuore del centro cittadino; la vasta sala ha un aspetto assai semplice e lineare, presenta una pianta a ferro di cavallo con due ordini di gallerie piuttosto ampie; al centro del soffitto è posta una singolare cupola apribile ed un monumentale lampadario collocato del 1974 di manifattura muranese. Inizialmente adibito prevalentemente alle proiezioni cinematografiche, fin dal 1931 ha spitato spettacoli teatrali, opere liriche, operette e varietà; nel 1931 il Carani vanta una media di 300 spettatori al giorno e dà inizio ad una spietata concorrenza con l’altra sala teatrale presente all’epoca a Sassuolo, il Politeama, che cesserà l’attività per divenire Casa del fascio.