Naufragata, è uno spettacolo di circo d’autore originale, d’impatto, accattivante e poetico allo stesso tempo, in cui circo e musica creano un mondo atemporale dove “naufragare”. Sulle rive del Mediterraneo soffia il vento, gonfia le vele dei bastimenti carichi d’immaginazione e di poesia. I profumi si fondono, come gli echi di suoni lontani. Solcando le onde della creatività, Circo Zoé invita a far parte di un viaggio inedito, al ritmo dei tamburi che scandiscono i movimenti, sulle note della fisarmonica che accompagna le evoluzioni dell’equipaggio. Ora respiriamo quell’aria di soave leggerezza e soddisfazione che ci conduce a voler ripartire esattamente da quel punto di arrivo, perché quel punto di arrivo non sia la fine, bensì parte viva di quel moto perpetuo che ci rende oltre che esseri viventi, artisti che non cercano una terra ferma sulla quale approdare.
Il circo è vita, è Zoé. E’ la nostra vita, la nostra creazione,la nostra opera d’arte. La parte più terrena, ancestrale, legata alla terra come una profonda necessità vitale. La più eterea, la libertà, il sogno. “Uomini tornate alla terra” affermava Zarathustra. Il nostro circo è terra e anima, nato per difendere quell’energia creatrice e generatrice capace di elargire esistenza. Dove non esiste vita separata dall’opera d’arte coincidono per necessità, lì sacro e profano si inseguono attraverso il vero e la rappresentazione. Zoé è la vita naturale, nuda. E allora scegliamo l’itineranza, il gruppo e l’autonomia in opposizione alla produzione d’arte . L’itineranza è necessità in movimento. O così o niente. Perché siamo viscere e organi quando il corpo detta le regole del gioco. Siamo la necessità del corpo come il gesto che ne deriva. Onesto e concreto. Ma il nostro è il mondo delle illusioni, quello spazio di esistenza all’interno del quale esprimiamo la nostra massima sfida e la più misera delle sconfitte; ad ognuno la propria. Potenza e miseria, eterni e terreni, drammatici e ridicoli, poeti e manovali.